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La missione di Speranza e Carità, un abbraccio che unisce Palermo e Roma

Accolti in parrocchia i giovani e le sorelle della Missione di Speranza e Carità di Palermo: la loro testimonianza ricorda che la fede si vive nell’accoglienza, nell’amore per gli ultimi e nella condivisione quotidiana del Vangelo

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di Alessandra Provenza

Sorella Lucia, sorella Luisa, Filippo e Monica, Francesco e Dorotea, Margherita, Giuseppe, Andrea, Claudia, Giovanni, Annabel, Faustina… presenze entusiaste, solari, cariche di fede, energia e curiosità, hanno condiviso giorni intensi con la nostra comunità durante la settimana di canonizzazione di Carlo Acutis e Pier Giorgio Frassati. Arrivati da Palermo con il desiderio di scoprire la storia di questi giovani santi e di ricevere amore dai loro modelli, hanno partecipato anche all’udienza generale, ascoltando da vicino Papa Leone. In giro per Roma, tra i luoghi sacri, avendo anche intrapreso il cammino giubilare, ogni sera sono tornati in parrocchia, dove hanno partecipato alle celebrazioni, conoscendo la nostra comunità e trascorrendo insieme momenti di svago, con partite di calcio o convivialità come la cena. È così che le loro storie si sono intrecciate con le nostre, portando esperienze che arrivano da lontano e che parlano di fede, speranza e carità.

Tutto è iniziato a Palermo nel 1991, quando Biagio Conte ha intrapreso il suo cammino rifugiandosi nel silenzio. Un pellegrinaggio verso Assisi, a piedi, senza borsa né bisaccia né sandali (Lc 10,4), ma con il cuore pieno di amore per i fratelli ultimi. Un cammino silenzioso, senza dare notizie di sé – neppure alla famiglia – alla ricerca intima di Dio. Tornato a Palermo, sotto i portici della Stazione Centrale, il missionario laico fratel Biagio ha accolto poveri, clochard, vagabondi, giovani sbandati, alcolisti, ex detenuti, prostitute e immigrati in un grande abbraccio che oggi conta nove centri destinati all’accoglienza maschile e femminile, di donne single o mamme con bambini, per i quali vengono organizzati anche campi estivi. Ogni struttura è dotata di una chiesa, una cucina, una mensa, assistenza medica e farmaceutica, docce e vestiario.

Dalla città alla provincia, don Pino Vitrano, le sorelle e i volontari continuano instancabilmente l’opera voluta da fratel Biagio, rappresentando un faro di solidarietà in diverse realtà, ciascuna con una vocazione specifica: da quelle agricole, che offrono lavoro e formazione con la coltivazione di ortaggi e la produzione di grano e olio, fino alle numerose attività che favoriscono il reinserimento e la riabilitazione sociale attraverso il lavoro. E ogni giorno c’è un nuovo fratello ultimo – povero, profugo, malato – che bussa alla porta, bisognoso di un tetto e di una seconda possibilità. Tra le braccia di quanti abbiamo conosciuto in parrocchia a settembre, per loro c’è un nuovo inizio.

«Ogni volta che avete fatto queste cose a uno solo di questi miei fratelli più piccoli, l’avete fatto a me» (Mt 25,40). È così nel cuore della Missione di Speranza e Carità, dove ogni gesto di accoglienza è un atto di fede vissuta in un mondo che ha bisogno di amore e di cura.

Preghiamo per loro.

Grazie per essere stati tra noi!

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