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La visita del priore dei Carmelitani

Lo scorso 11 dicembre la nostra Parrocchia ha avuto l’onore di ricevere la visita di padre Miceal O'Neill, priore generale della famiglia carmelitana di antica osservanza, per concludere la parte formativa del Giubileo parrocchiale con una breve conferenza sulla spiritualità carmelitana, che ha tanto segnato la storia della nostra Comunità

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di Comitato di Redazione

Il parroco don Fernando porge il più caloroso e fraterno benvenuto al Priore Generale padre Miceal O'Neill, ringraziandolo per aver accolto l’invito a far conoscere meglio la spiritualità carmelitana, così presente ed evidente nella Comunità di Santa Maria del Carmelo, grazie alla formazione ricevuta nel lungo periodo trascorso con i Padri Carmelitani. Il Parroco, che non conosceva a fondo lo straordinario patrimonio spirituale dell’Ordine, sente di aver ricevuto molto in eredità dai Padri fondatori.

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Grazie. Ho accettato l’invito per conoscere la comunità di Mostacciano, dove la preghiera e il modo di vivere si è appiccicato alle pareti.

Il calo delle vocazioni ci ha spinti a riflettere sulla arroganza con la quale i Carmelitani pensavano che il carisma poteva essere trasmesso, mentre è lo Spirito Santo che genera il carisma. Cos’è il carisma: è un dono dato a un individuo o a un gruppo di persone per l’edificazione del corpo della chiesa e della società. Dobbiamo metterlo a servizio della chiesa e della società.

Come possiamo descrivere il carisma dei carmelitani? La regola di san Alberto (secolo XIII) frutto dell’esperienza dei fondatori. Un gruppo di persone penitenti pellegrini che volevano visitare i luoghi santi ma non potevano entrare perché c’erano i saraceni. Allora si radunano sul monte Carmelo per servire Gesù. Hanno vissuto 30 anni secondo questa idea. Chiedono ad Alberto, Patriarca di Gerusalemme, di fissare la regola in conformità all’idea che avevano naturalmente sperimentato. La regola di S. Alberto fatta di 24 paragrafi (la regola di S. Benedetto è composta da 24 libri). I nostri padri ci hanno dato tanti modi di seguire Gesù. Tra i tanti c’è quello dei carmelitani che mette al centro la contemplazione, il rapporto costante con Dio attraverso Gesù.

Essenziale è che Dio venga messo al centro con preghiera e fraternità contemplativa seguendo l’esempio di Maria. Carisma inteso come Sequela Christi come Maria. I primi Carmelitani devono poi lasciare il monte Carmelo e da eremiti diventano pastori mendicanti entrano nei movimenti di povertà del secolo XIII, XIV accanto ai Francescani. Mettendosi a servizio della chiesa locale. Ma il carisma non cambia: seguire Gesù come contemplativi in mezzo alla gente. Circa 750 anni (nel 1291) fa hanno lasciato il monte Carmelo. Hanno portato sulle spalle il monte Carmelo cercando di portarlo in tutto il mondo.

La regola di san Alberto nella prima parte ci dice come cambiare la nostra vita. Nella seconda parte come realizzare la vita con Dio e in Dio. Cercare di identificare quanti ostacoli poniamo di fronte a Dio che vuole entrare nella nostra vita, per rimuoverli. Far crescere l’amore per Dio è il cuore del Carmelo. Accettazione del dono dell’amore di Dio che ci trasforma. Dio mette tanto di se stesso in ciascuno di noi, fino a farci diventare come Lui. Nell’amore tra due persone si finisce per assomigliarsi. Così avviene anche con Dio.

Negli atti degli apostoli si dice che i fedeli si riunivano per pregare, leggevano la parola, spezzavano il pane e si aiutavano tra loro. I primi carmelitani si sono ispirati a queste prime comunità di Gerusalemme. La vita carmelitana è una vita di fraternità. Nessuno resta da solo. I Carmelitani hanno messo al centro l’eucaristia. Da qui nasce la missione. Qual è (non l’hanno mai specificata)? Non si dedicano esclusivamente ai malati o all’educazione o alle missioni… I carmelitani discernono come mettere in condivisione quello che hanno ricevuto. Quest’anno il punto della regola è: “dovete avere qualche lavoro” non si specifica quale. La nostra fraternità contemplativa consente di discernere la nostra missione.

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