Carlo Acutis, un giovane testimone appassionato di Cristo
Carlo Acutis sarà canonizzato il 27 aprile durante il Giubileo degli adolescenti. Giovane appassionato di Cristo e dell’Eucaristia, evangelizzò online. Il miracolo riconosciuto riguarda la guarigione inspiegabile di un bambino brasiliano affetto da pancreas anulare

di Massimo Bocci
Il 27 aprile prossimo, nel corso del Giubileo degli adolescenti, sarà canonizzato il giovane Carlo Acutis, un ragazzo che, nella sua breve vita terrena, ha utilizzato i mezzi di comunicazione e il linguaggio informatico per diffondere il Vangelo e il culto dell'Eucaristia, alla quale dedicava lunghe ore di adorazione. A soli 15 anni, il 12 ottobre 2006, è morto, colpito da una leucemia fulminante.
Di carattere affabile e cordiale, Carlo rappresentava un punto di riferimento per gli amici e si prodigava nell’aiutarli nell’uso del computer. Amava trascorrere gran parte delle sue vacanze presso una casa famiglia di Assisi, luogo dove imparò a conoscere san Francesco e santa Chiara, dai quali apprese il rispetto per il creato e il desiderio di dedicarsi ai più poveri. Questo lo spinse a impegnarsi nella carità verso i poveri, i bisognosi, i senzatetto e gli immigrati.
A quattordici anni, assieme a uno studente di ingegneria informatica, si occupò del sito internet della sua parrocchia milanese. Nonostante gli studi liceali fossero particolarmente impegnativi, decise di dedicarsi alla preparazione dei bambini per la cresima. Progettò il nuovo sito internet per il volontariato dell’Istituto Leone XIII, promosse e coordinò la realizzazione di spot per il volontariato di molte classi nell’ambito di un concorso nazionale. Trascorse tutta l’estate del 2006 ideando il sito per questo progetto e organizzando anche quello della Pontificia Accademia "Cultorum Martyrum".
Il suo impegno si espresse anche nell’opera di apostolato tra i suoi coetanei, compagni di scuola e amici, ai quali spiegava il mistero eucaristico attraverso i racconti dei più importanti miracoli eucaristici accaduti nel corso dei secoli.
Un altro elemento fondamentale della sua spiritualità era la devozione a Maria, che viveva attraverso la recita quotidiana del Rosario, la consacrazione al suo Cuore Immacolato e la progettazione di uno schema informatico per il pio esercizio.
Nell’ottobre 2006, Carlo si ammalò di quella che apparve inizialmente come una forte influenza, ma che si rivelò poi essere una leucemia di tipo M3. Pochi giorni prima del ricovero, offrì la sua vita al Signore per il Papa e per la Chiesa. Alcuni membri del personale medico e paramedico che lo assistevano furono colpiti dalla sua serena accettazione della malattia e della sofferenza.
La morte cerebrale avvenne l’11 ottobre 2006 e fu sepolto nella tomba di famiglia a Ternengo (Biella). Successivamente, per rispettare il suo desiderio di rimanere nella città di san Francesco, nel febbraio del 2007 la salma fu traslata nel cimitero comunale di Assisi.
Nell’aprile del 2019, i resti mortali di Carlo sono stati collocati nel Santuario della Spogliazione, presso la chiesa di Santa Maria Maggiore ad Assisi.
Da questo giovane apostolo, testimone dell’amore di Dio, abbiamo ereditato la coerenza di vita con i valori del Vangelo e la necessità, per un cristiano, di impegnarsi nella carità, nell’accoglienza e nella costruzione della pace.
Il miracolo
Il miracolo che porterà Carlo Acutis alla canonizzazione riguarda la guarigione di un bambino brasiliano di nome Matheus, affetto da pancreas anulare, una rara anomalia congenita che ne impediva il regolare sviluppo fisico e che poteva essere corretta solo con un complesso e delicato intervento chirurgico.
Nell’autunno del 2013, nella chiesa brasiliana di San Sebastiano, il piccolo Matheus, toccando un pezzo del pigiama macchiato di sangue con cui Carlo aveva dormito poco prima di morire, spinto dal nonno chiese che la malattia cessasse.
Dopo quell’evento, le condizioni di Matheus migliorarono rapidamente e, nei controlli successivi, la malformazione risultò definitivamente scomparsa, con il pancreas tornato alla normalità. La guarigione è stata ritenuta miracolosa e, nel novembre 2019, la Consulta Medica ha espresso parere positivo sul miracolo attribuito alla sua intercessione, aprendo la strada alla canonizzazione.